«Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto fa bene.
«Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto vuol dire costruire.
Se parlassi tutte le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore, sarei come una campana che suona sorda o come un pianoforte scordato.
E se sapessi vedere il futuro, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta energia da smuovere le montagne, ma non avessi l’amore, non sarei nulla.
E se anche donassi tutti i miei beni ai poveri affamati e sacrificassi il mio corpo, ma non avessi l’amore, a nulla mi servirebbe.
L’amore è paziente, l’amore è gentile. Non è invidioso, non si vanta. Non è arrogante o rude, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto. Non cerca il proprio interesse, non si ostina sulla propria strada. Non è irascibile o rancoroso. L’amore non gode dell’ingiustizia, ma si rallegra della Verità. L’amore sopporta ogni cosa, crede in ogni cosa, spera in ogni cosa, supera ogni cosa. Sempre protegge, sempre persevera.
«Tutto mi è lecito!». Sì, ma non tutto ti fa bene.
«Tutto mi è lecito!». Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla.
L’amore non ha mai fine. Le visioni del futuro scompariranno, il dono delle lingue cesserà, la conoscenza svanirà. Perché noi conosciamo solo in parte e vediamo il futuro solo in parte. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è parziale scomparirà.
Quand’ero bambino, parlavo da bambino, capivo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è infantile.
Adesso vedo come attraverso uno specchio, con mille ombre. Allora invece vedrò la Verità faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sarò conosciuto.
Ora dunque mi rimangono solo queste tre cose: la fede, la speranza, e l’amore.
Ma la più grande di tutte è l’amore.
[F.O.]
Adattato dalla Prima lettera ai Corinzi (6, 10, 13).
Featured image: Rembrandt van Rijn,
The Apostle Paul (c. 1657)